Sacerdote guerriero: differenze tra le versioni

Da Xhodon.
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Veloce come un cavallo, avvenente come una signora e così facilmente irritabile come un umano, questo è la centaura isterica. Il suo corpo è metà quello di un cavallo e metà di una donna. È così grande come la creatura che nel magico mondo di Xhodon è citata nel carro unicorno. La centaura isterica è solo leggermente vestita, per questo più veloce però anche facilmente vulnerabile. Capita di spesso che un errante proveniente da un paese lontano la incontri ed erroneamente si lasci accecare dall'attrattivo e quasi nudo corpo e a lei troppo si avvicini risvegli la furia incontrollabile dell'isterica centaura. Molto suschettibile è nelle battaglie dov'è molto più soggetta a fasi di isterisce rabbia. Di fronte agli sguardi nemici si sente offesa e schernita. Senza riflettere a lungo impugna il suo arco e tira contro ogni nemico nelle sue vicinanze le sue freccie. Le sue freccie trapassano facilmente l'armatura di un coboldo ma si spezzano come cannuccie di paglia sulle corazze dei nani. Inoltre si racconta tra i dotti delle università che le centaure isteriche siano state le serve di Aodnáit, la dea terrestre degli elementi e che nel suo nome ancora oggi si aggirino nella profondità dei boschi e giardini per salvaguardare e assicurare la pace dei posti sacri.
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Ogni eroe che conduce un'orda può essere orgoglioso quando i potenti guerrieri sacerdoti nel mezzo delle sue truppe marciano. Non solo perchè possono avere una statura di due metri e mezzo ma anche grazie al loro terrificante sguardo hanno molti vantagi nel combattimento e godono il rispetto delle orde. Si riconosce un guerriero sacerdote dal libro della magia dei tempi antichi e da un potente e spesso fatato martello bellico che porta sempre con sè, dalla fastosa corazza che porta, consistente in parte da un abito e in parte da corazza, che il suo viso è deformato e solcato da cicatrici. I guerrieri sacerdoti maestrano l'arte dell'antica magia e possono trasformarsi in modesti monaci. Qualche volta capita che singoli guerrieri sacerdoti si "perdono" e perseverano nelle città fino al giorno in cuo il loro maestro viene a prenderli. Ogni mago dovrebbe sapere che i guerrieri sacerdoti vengono evitati da tutti gli altri esseri sia nelle orde, che nei palazzi e nelle città dei cittadini e dei maghi poichè essi mormorano continuamente formule magiche o preghiere e per questo sono considerati da "inquietanti" e si intrattengono liberamente tra i loro pari. Nella battaglia e nell'orda si deve fare attenzione che essi non marcino o combattino vicino agli infanti del potere.Infatti il riso di un infante lo fà diventar "malato", lo trasforma in stato di rabbia e furia e in questo delirio non è da fermare. Si dice che in battaglia essi possano semplicemente anche solo attraverso le loro parole far sciogliere l'acciaio ed il ghiaccio. Comunque è meglio stare sempre allerta poichè ogni guerriero sacerdote è facilmente irritabile e cade in stati di ira nei quali egli non può più controllare sè stesso. Comunque una cosa è sicura, uguale chi esca come vincitore, da uno scontro c'è sempre un caduto. Si legge negli scritti del tempo che i guerrieri sacerdoti una volta fossero una razza a sè stante che indipendentemente dai maghi e dai loro palazzi servissero l'ombra. Vennero combattuti e tolti dalla profondità delle tenebre e tenuti prigionieri in una prigione magica e senza fine. Ogni essere dell'ombra e della luce che si trovò in questa prigione ricevette dai Felúndin un'incanto accessibile ad ogni mago indipendentemente dal suo orientamento di luce o di ombra.

Versione delle 05:39, 17 apr 2010

Ogni eroe che conduce un'orda può essere orgoglioso quando i potenti guerrieri sacerdoti nel mezzo delle sue truppe marciano. Non solo perchè possono avere una statura di due metri e mezzo ma anche grazie al loro terrificante sguardo hanno molti vantagi nel combattimento e godono il rispetto delle orde. Si riconosce un guerriero sacerdote dal libro della magia dei tempi antichi e da un potente e spesso fatato martello bellico che porta sempre con sè, dalla fastosa corazza che porta, consistente in parte da un abito e in parte da corazza, che il suo viso è deformato e solcato da cicatrici. I guerrieri sacerdoti maestrano l'arte dell'antica magia e possono trasformarsi in modesti monaci. Qualche volta capita che singoli guerrieri sacerdoti si "perdono" e perseverano nelle città fino al giorno in cuo il loro maestro viene a prenderli. Ogni mago dovrebbe sapere che i guerrieri sacerdoti vengono evitati da tutti gli altri esseri sia nelle orde, che nei palazzi e nelle città dei cittadini e dei maghi poichè essi mormorano continuamente formule magiche o preghiere e per questo sono considerati da "inquietanti" e si intrattengono liberamente tra i loro pari. Nella battaglia e nell'orda si deve fare attenzione che essi non marcino o combattino vicino agli infanti del potere.Infatti il riso di un infante lo fà diventar "malato", lo trasforma in stato di rabbia e furia e in questo delirio non è da fermare. Si dice che in battaglia essi possano semplicemente anche solo attraverso le loro parole far sciogliere l'acciaio ed il ghiaccio. Comunque è meglio stare sempre allerta poichè ogni guerriero sacerdote è facilmente irritabile e cade in stati di ira nei quali egli non può più controllare sè stesso. Comunque una cosa è sicura, uguale chi esca come vincitore, da uno scontro c'è sempre un caduto. Si legge negli scritti del tempo che i guerrieri sacerdoti una volta fossero una razza a sè stante che indipendentemente dai maghi e dai loro palazzi servissero l'ombra. Vennero combattuti e tolti dalla profondità delle tenebre e tenuti prigionieri in una prigione magica e senza fine. Ogni essere dell'ombra e della luce che si trovò in questa prigione ricevette dai Felúndin un'incanto accessibile ad ogni mago indipendentemente dal suo orientamento di luce o di ombra.